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filo

GUARDATE! Racconti fotografici

un progetto di Pino Miraglia
per "Movimenti per la fotografia"

  ...guardate-.......
con Raffaele Ausiello, Giuseppe Cerrone
e la partecipazione di Antonello Cossia
live music Riccardo Veno

drammaturgia e regia Raffaele Di Florio

Racconti Fotografici Ispirati ad alcuni scritti di:
Baudelaire, Warhol, Barthes, Auster, Calvino, Ray, Capa, Nadar, Newton, Doisneau, Iodice

Le dissertazioni, fin dalla sua nascita, se la Fotografia fosse da considerare un arte oppure no sono lunghe, articolate e, si può dire, infinite; molti scrittori illustri infatti, dalla sua genesi, si sono cimentati a decifrarla, a volte mistificarla, denigrarla ma spesso e volentieri ad elogiarla.

Certo è che la rivoluzione sociale e culturale di cui la Fotografia ne è stata l'artefice ha portato alla fine del XIX secolo un modo nuovo di “vedere”.

GUARDATE! è un percorso teatrale creato appositamente per il Festival della Fotografia.

GUARDATE! si inoltra, con passione e sottile ironia, in un percorso dialettico sulla fotografia confrontandosi con autori che nel corso del tempo hanno ragionato su questa giovane arte.

GUARDATE! Usa il linguaggio del teatro|performance per condividere con il pubblico una serie di domande, che vorrebbero trovare risposte adeguate, cercando di coinvolgerlo in un piccolo itinerario concepito come una piccola sinfonia, in cui i movimenti musicali sono le stazioni per immaginare insieme un nuovo sguardo. Come in un caleidoscopio i vari strumenti adoperati (corpo, azione, voce, musica, testo) si fondono in una drammaturgia dello spazio, la quale si concretizza grazie ai contesti inusuali che di volta in volta vengono utilizzati: la sezione d’arte contemporanea del Museo di Capodimonte, Villa Pignatelli...

GUARDATE! Dialoga, quindi, con questi spazi "unici" creando un lavoro performativo aperto ed in ascolto in cui, pur poggiandosi su una struttura consolidata, cerca innanzitutto una relazione vitale con lo spettatore.

Un'esperienza collettiva il cui fulcro rimane l'esortazione a "guardare" e a stimolare quella zona indicibile che appartiene alla natura umana: l'immaginazione.

Raffaele Di Florio

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