LA CITTÀ PERFETTA
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La città di fuori – la città di dentro
La città di fuori
e con un coro formato da Carmen Annibale, Nino Bruno, Andrea Cioffi , Adriana Corso, Viola Forestiero, Teresa Yeli Cardo, Antonella Mahieux , Jenny Marano, Salvatore Presutto , Maddalena Stornaiuolo
La città di dentro
regia di Mario Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro
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Le storie di due ragazzi: un giovane idealista insegue il mito della rivoluzione e un piccolo criminale diventa boss. Insieme le due storie formano La città perfetta, spettacolo firmato da Mario Gelardi, Giuseppe Miale Di Mauro e Angelo Petrella, autore anche del romanzo che lo ha ispirato.
In tre giorni consecutivi di teatro Mario Gelardi e Giuseppe Miale Di Mauro raccontano l’ascesa al potere di due ragazzi. Il primo, Chimicone, è un idealista; l’altro, Sanguetta, un piccolo criminale. Il primo diventa un terrorista; l’altro un boss. Due vite contro, insomma, due città e due spettacoli che le rappresentano: La città di dentro racconta Sanguetta, che fa la guera a un boss e riesce a prenderne il posto; La città di fuori racconta la parabola di Chimicone dal movimento studentesco all'eversione, al delitto. Insieme formano La città perfetta. Ecco la pièce in tre parti firmata da Gelardi, Di Mauro e Angelo Petrella, autore anche del romanzo che l’ha ispirata. Lo spettacolo andrà in scena in tre giorni successivi: prima La città di dentro, poi La città di fuori, infine le due parti una dopo l’altra. «L’obiettivo – spiegano Gelardi e Di Mauro – è mostrare come il potere, quando entra nelle vite delle persone, le trasforma completamente». Tra le due parti c’è un punto di contatto, un personaggio che le unisce. "Si chiama l’Americano – continuano i due autori-registi – è un poliziotto duro, cinico, corrotto e cocainomane. Anche lui farà carriera, ma a caro prezzo. L’Americano, in sostanza, rappresenta il potere dello Stato, che si lascia corrompere e scende a patti con la criminalità". La città perfetta, appunto. Gelardi e Di Mauro hanno immaginato il racconto di questa irresistibile ascesa verso il male come un dramma shakespeariano: "Tra scie di sangue ed epicità, il nostro protagonista, alla fine, sarà una sorta di Riccardo III che vede cadere via via tutti gli ostacoli dinanzi a lui, fino alla conquista assoluta del potere".