COME ALICE...
COME ALICE...
testo e regia di Giovanna Facciolo
.......... | con Adele Amato de Serpis, Cristina Messere, Monica Costigliola, Valentina Carbonara (Rosa Rongone) maschere, figure e costumi di Rosellina Leone e Francesca Caracciolo età consigliata: 5 - 10 anni |
Un viaggio nel mondo di Alice, incontrando personaggi che assomigliano molto, ma proprio molto, a quelli incontrati nella famosissima storia, ma che non sono esattamente come loro… sarà perché stanno in un Orto Botanico, tra alberi e piante curiose… A proposito, che ci fanno in un Orto Botanico? Ma sì, qualcuno ha lasciato un libro su una panchina… e qualcun altro lo trova, e nel momento in cui lo apre… ecco che arriva uno strano tipo, veramente strano, che assomiglia ad un coniglio, e poi… una banda sgangherata ci conduce alla ricerca di Alice.
Ma Alice dov’è? Si fanno incontri con personaggi insensati e surreali, proprio “come Alice nel paese delle meraviglie”… Ma Alice dov’è? Alice non c’è. Ma siamo proprio sicuri?
Lo spettacolo presenta una struttura itinerante. Il giovane pubblico seguirà il percorso interagendo con i famosi personaggi del non-sense che qui acquistano caratteri nuovi legati a questo luogo affascinante dove la natura si impone mescolandosi agli eventi teatrali.
note di regia
"E’ un viaggio surreale tra personaggi che, ricalcando quelli del famoso libro di L. Carroll, propongono caratteristiche legate in maniera peculiare al contesto naturale dell’Orto Botanico di Napoli, nel quale è stato creato e nel quale è cresciuto lo spettacolo. E l’Alice che si presenta sin dall’inizio ai piccoli spettatori è un’Alice alla ricerca di se stessa, metafora surreale della crescita e del disagio che il cambiamento fisico le procura. Un’Alice che ha dimenticato tutto quello che sapeva prima, prima di crescere improvvisamente (il suo nome, la sua identità e le storie che tutti da piccoli sanno), e che si mette in moto, con l’aiuto dei bambini, per ritrovarsi
La ricerca di Alice, dell’identità smarrita, unisce quindi il personaggio al gruppo di spettatori grazie al meccanismo di identificazione, chiave magica e necessaria alla riuscita dello spettacolo, e che fa nascere improvvisi momenti di solidarietà e sostegno collettivo dell’indifesa protagonista alle prese con gli esilaranti personaggi un po’ cinici, irretiti nelle loro surreali esistenze, con cui Alice non riesce a comunicare.
Ed è così che gli incontri con il bruco, il coniglio, il cappellaio matto e la sua band, la regina (per incontrare la quale è necessario trasformarsi in carte da gioco), il fiore, sottolineano il motivo della leggera solitudine di cui è impregnato, a nostro avviso, il libro stesso.
Ma ecco che alla fine un suggestivo felceto, a struttura labirintica, suggerisce la soluzione: i nomi smarriti potranno essere ritrovati attraversando il labirinto.
Così, riappropriandosi del nome, Alice può esistere di nuovo, naturalmente insieme ai suoi fedelissimi compagni di viaggio."
Giovanna Facciolo
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