Giovedì 26 Dicembre 2024

LÁ NELL'AIA
uno spettacolo di Giovanna Facciolo

con Danilo Agutoli, Monica Costigliola, Giulia Pica, Domenico Santo
scene di Massimo Staich
collaborazione tecnica di Stefania Caudullo
luci di Carmine Pierri, Paco Summonte
audio di Gioacchino Somma

per bambini dai 5 anni

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Ho bisogno di un’aia.
Un luogo rassicurante dove la vita scorre in maniera semplice, quasi banale;
un luogo di placida attesa di niente, dove la contadina quasi cammina come la sua gallina.
Un luogo un po’ alla deriva, al limite tra la favola e la vita,
un luogo dove trovare un animale con cui scambiare due impressioni, conversare,
e dove le avventure di papere e galline fanno chiacchierare le vicine.
Un luogo che se non c’è si può rifare: se un gallo canta, comincia un gran“daffare”
e dove la mattina, appena svegli, invece di parlare puoi abbaiare.
Un luogo dove poter vivere ed oziare
coi piedi a mollo o i piselli da sbucciare
tra storie di animali innamorati, furbi, ingenui e spesso ingannati.
Un luogo dove da grande puoi scappare per riprenderti il diritto di giocare
e non sentirti poi così lontano da quel tuo vecchio libro illustrato
che tanto, troppo tempo fa, ti han regalato.
In un luogo così io ci vivrei.

Quattro personaggi stralunati in fuga dal mondo adulto e rumoroso, finiscono in un'aia, tutta da costruire, dove rivivono grandi e piccole avventure campestri  che tante favole, fumetti e illustrazioni ci hanno raccontato. Il senso del gioco si fonde col desiderio di semplice quotidianità e attraverso un linguaggio ironico e visionario, prende forma un singolare microcosmo, fatto di ottuse ingenuità e proverbiali saggezze, dove il confine tra uomini e animali non è definito e dove, mentre si ozia o si spannocchia, un lupo si innamora di una gallina, un anatroccolo confuso viene escluso e si spettegola su volpi, papere e capre.


Là nell’aia, si recupera il rapporto che l’infanzia ha con la campagna, un rapporto buffo e curioso, fatto di suoni, mimiche, piccole intese e grandi intenzioni.

Là nell’aia, ci si arriva, incontrando Il brutto anatroccolo, attraversando le favole di Esopo, passando per la fattoria di Lupo Alberto.

Là nell’aia si può recuperare un tenero immaginario infantile che rimane anche negli adulti, come nei nostri quattro protagonisti.

Là nell’aia è anche un omaggio al famoso etologo Konrad Lorenz e allo sguardo divertito con cui descrive il mondo degli animali nel suo bellissimo libro L’anello di Re Salomone.